mercoledì 4 aprile 2012

Ginnastica

Terribile. Eppure il Bukowski poeta mi aveva divertito tanto…
Il Bukowski romanziere, quello di “Donne”, almeno, è illeggibile. La trama si può così riassumere: un poeta cinquantenne, alcolizzato e sulla cresta dell’onda, approfitta della propria notorietà e della disponibilità di alcune giovani donne, drogate o psicopatiche, per lasciarsi andare a un’avventura sessuale dietro l’altra.
Non che io sia una moralista ma persino alla trasgressione c’è un limite, superato il quale si piomba nella noia più totale. Strano ma vero, la trasgressione fine a se stessa è banale, insulsa, da idioti. Se l’alter-ego dell’autore avesse avuto un avversario (in carne ed ossa o una cirrosi epatica o un’anomalia congenita del ventricolo) sarebbe stato tutto più interessante. Invece qui abbiamo un cinquantenne con gli ormoni sballati che si crede un ragazzino e che trasuda pateticità da tutti i pori. Peccato.
Mi sono dovuta ricredere su un autore che sa essere ironico ma che ha voluto strafare. Era meglio se fosse rimasto ai suoi versi che, essendo brevi di natura, gli avrebbero evitato alcune imbarazzanti acrobazie verbali e ginniche. La volgarità gratuita è ingiustificabile. Tuttavia non mi sentirei di stroncare “Donne” del tutto. Ci sono alcune categorie di persone a cui potrebbe piacere: a chi ha problemi di testosterone, a chi non batte chiodo da anni, ai detenuti.