giovedì 25 febbraio 2010

Citazionismo

Per San Valentino 2010 è stato pubblicato un libercolo con tante figure colorate e le frasi d'amore più belle (titolo della raccolta, appunto, "Amore") dei romanzi di Coelho. E con questa fanno quattro: vedi le precedenti "Il manuale del guerriero della luce", "Sono come il fiume che scorre" e "Sfide-Agenda 2007". Non sta esagerando? Credevo che per avere delle raccolte di aforismi intestate a proprio nome bisognasse almeno almeno essere morti...

giovedì 18 febbraio 2010

Fantascienza allo zafferano

Un'altra parodia, questa volta della società italiana e dei suoi mali: la sete di potere, la corruzione, l'abusivismo edilizio, la precarietà lavorativa, la stupidità di certi programmi televisivi.
"Ascensore per l'ignoto" di S. Carducci e A. Fambrini, finalista al premio Urania 2007, ipotizza una realtà nella quale l'abbruttimento, l'appiattimento, lo "stallo cosmico" per dirla con gli autori, tenta di prendere il sopravvento sul libero arbitrio, nella quale l'Informe cerca di scalzare la Causa e l'Effetto. La battaglia tra queste due avverse forze avviene a Milano, in prossimità e dentro al Duomo, in un groviglio di nebbie mefitiche e candele tremolanti, caviglie rotte e cuori spezzati, cavalli telepatici e sacrifici inutili e, last but not least, mostri che rimpiccioliscono. Gli unici a sopravvivere sono il Presentatore televisivo e la Valletta ammiccante.
Le intenzioni degli autori sono lodevoli ma futili: basta sintonizzarsi su un qualsiasi telegiornale per rendersi conto di come è ridotta l'Italia.
L'ascensore del titolo va in un'unica direzione: in basso. **

lunedì 15 febbraio 2010

Sono pazzi questi finnici

Il dio del tuono, Ukko, a capo del Parnaso finlandese, constatando la quasi totale disaffezione degli umani nei riguardi del vecchio culto, decide di mandare suo figlio sulla terra per fare proselitismo. Ma il giovane dio, Rutja, è capace soltanto di lanciare dardi fiammeggianti dagli occhi, far svolazzare braciole di maiale e sedurre ispettrici del fisco. Per compiere prodigi, ad esempio fulminare qualcuno, ha bisogno di invocare il padre tramite frasi rituali, e quando apre una clinica privata per guarire pazzi e isterici grazie alla folgoroterapia, è Ukko a fare il lavoro sporco. Poiché la Finlandia è terra di pazzi dalle tendenze suicide e di madri nubili inacidite, la clinica ha uno strepitoso successo e il numero dei pazzi guariti è direttamente proporzionale a quello dei nuovi adepti al culto neoancestrale. Ma cosa succede quando gli alienati da curare finiscono? (!)
"Il figlio del dio del tuono" di Arto Paasilinna è una parodia mal riuscita della religione cristiana, con personaggi stereotipati e scrittura priva della poeticità bucolica che caratterizza "L'anno della lepre", sempre dello stesso autore.
Dopo alcuni libri di successo, Paasilinna si accontenta di usare la carbonella invece di ceppi di pino. **

sabato 13 febbraio 2010

Dove sono tutti quanti?

La domanda di Enrico Fermi potrebbe avere la seguente risposta.
"Le civiltà intelligenti potrebbero semplicemente invecchiare, stancarsi e crollare in uno stato di sonnambulismo. Dove sono? Dappertutto, ma ancora non li abbiamo sentiti russare". Alan Boss, L'universo affollato.

domenica 7 febbraio 2010

Posso farvi una domanda?

Avete dei pregiudizi nei confronti dei topi?
Scommetto che la vostra risposta è sì. E fate bene. I ratti sono tozzi, pelosi, senza mento, con gli occhi sporgenti e i denti gialli, e hanno un muso sfuggente, disonesto, inaffidabile, meschino. Si nutrono d'immondizia, razzolano nelle fogne, si arrampicano sulle grondaie e si appiattiscono fin quasi passare sotto le porte. Sono una minaccia. Se desiderate conoscere meglio il nemico, per prendere le adeguate contromisure, dovreste leggere "Firmino" di Sam Savage. Il protagonista, un topo ovviamente, riunisce in sè le suddette caratteristiche e ne colleziona numerose altre: sa leggere, anzi, ha letto quintali di classici che voi non vi sognate nemmeno (avete per caso letto "Finnegans Wake" di Joyce? no, eh?), sa suonare il piano, tenta di comporre un'Ode alla Notte (persino la sua traduzione francese Ode à la Nuit) ed entra al cinema gratis che, di questi tempi, con i costi del 3D, non è trascurabile. Se siete stanchi dei soliti topi di campagna e di quelli serviti su un piatto d'argento dei cartoni animati, questo romanzo fa per voi. Finalmente scoprirete da dove nasce l'espressione "topo da biblioteca" e vi renderete conto che, per quanto piccoli e insignificanti possiate essere, nulla vieta che la vostra follia sia tra le più grandi.
Rosicchiabile. ****

lunedì 1 febbraio 2010

Peste ti colga

Ho cominciato da poco a leggere fantascienza e, premettendo che non sono un'esperta, mi sono appassionata alla SF "umanistica" della saga adolescenziale di Miles Vorgosigan (McMaster); mi è piaciuto il sottofondo antropologico di un paio di opere della Le Guin; ho digerito i tempi prolissi della millenaria esistenza dei robot di Simark, le paludose lotte per la soppravvivenza di Ballard e i ghirigori linguistici frutto d'intelligenze aliene di Delany. Ho capito persino il complicatissimo mondo cyber-punk di Simmons dove i pellegrini, per quanto armati e motivati, alla fine soccombono a maree del tempo iper-tecnologiche e guerresche. Non come i personaggi di Reynolds, che vivono in eterno nonostante accecamenti, tempeste di sabbia, ibernazioni sbagliate, rapimenti, tute spaziali impazzite, armi anti-materia, topi famelici, follia indotta da alieni, pianeti di raccolta dati per lo sterminio intergalattico di tutte le forme di vita intelligenti e... peste. Futuro e passato si mescolano in una space-opera dai contorni "nebulosi".