martedì 28 luglio 2009

Testamento Tribolacco

Come scrive Pascal Brukner nel suo trattato “La tentazione dell’innocenza”, a seguito della decadenza, nella cultura occidentale, del potere della religione, l’uomo si è ritrovato solo e monarca di se stesso. L’incapacità di gestire la nuova libertà l’ha condotto ad assumere due atteggiamenti: l’infantilismo e il vittimismo.
Io mi sento vittima.
Nel mio primo romanzo, “Testamento Tribolacco”, descrivo con ironia, spesso amara, i torti che ritengo di aver subito durante la permanenza in Friuli, in uno sperduto paese che io chiamo Tribolacco in onore di Tribulina, località vicino Bergamo nella quale ho vissuto dai tre ai sei anni. Nonostante una laurea in lingue, non sono riuscita a imparare il friulano come avevo fatto con il bergamasco (cosa per la quale sono stata presa in giro per tutte le elementari). In compenso ho appreso cosa significa essere “esule della felicità” e ho deciso di raccontare le mie esperienze affinché altre giovani sposine non cadano nelle stesse illusioni.

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