sabato 22 gennaio 2011

Piacevole lettura

Dopo aver letto "Ragione e sentimento" e "Orgoglio e pregiudizio" tanti anni fa, ho deciso di riprendere in mano un classico ottocentesco e di gustarmi "Persuasione".
Il primo commento che sorge spontaneo è "Cavolo! E' stato finito nel 1816 eppure non sembra un romanzo bicentenario". La lingua è elegante ma non troppo arzigogolata da apparire obsoleta; il ritmo è tranquillo ma mai così lento da far desiderare un'accelerazione; la storia è delicata, sentimentale, ma non melensa: penso che anche un maschietto potrebbe avventurarsi in una lettura simile.
E poi diciamolo. Per ambientarsi nell'alta società inglese di campagna, si tratta di un libro estremamente sovversivo. I personaggi e le loro (fatue) abitudini sono descritti con una leggera ma costante ironia, che non ha pietà per nessuno: né per i poveri anziani che sono ligi all'etichetta e baciano le pagine dei libri della nobiltà dove sono menzionati gli avi, né le giovani figlie che, attraverso dei matrimoni oculati, tentano di mantenere il decoro della famiglia.
Tenendo conto che una volta era soltanto la nobiltà ad avere accesso alla cultura e alla lettura, mi sembra strano che la giovane Jane non sia stata perseguita a causa delle sue idee liberali. Seguire l'amore piuttosto che contrarre un matrimonio d'interesse. Che sventatezza! Opporsi alla volontà dei genitori per seguire la propria vocazione. Che vanesio proposito!
La Austen è attualissima, non solo perché parla di sentimenti ma anche perché utilizza il registro giusto, quello del distacco nei confronti dei suoi personaggi. Tanto da vedere le loro vite con obbiettività e giudicare le loro azioni con la giusta dose d'imparzialità.
Se non ci si lascia sedurre unicamente dalla trama, si noteranno tanti piccoli dettagli ambientali molto piacevoli. Forse la sua produzione va affrontata da giovani come esempio di letteratura classica e poi, da grandi, come puro divertimento. Chissà se, quando la riprenderò in mano tra qualche anno (mi mancano altri tre romanzi), non noterò di più l'intento moralizzatore.
La Austen va assolutamente letta, prima o poi. Fa parte delle esperienze della vita che bisogna dire di aver fatto.

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