domenica 6 dicembre 2009

Presentazione

Ieri, presso la libreria Family Book di Cittadella (Padova), si è tenuta la prima presentazione di Testamento Tribolacco. Il presentatore, Gianni Marchiorello, ex giornalista e autore di racconti e romanzi con dialoghi in dialetto veneto, ha fatto un’introduzione incentrata su una lettura sociologica del romanzo.
L’isolamento della protagonista, la mancanza di reti familiari e sociali tra i personaggi, l’assenza di interessi politici o credenze religiose, secondo il commentatore, rendono insopportabile la solitudine e spingono in un ombelico di silenzio e disperazione. Nemmeno la bellezza, appena accennata nel romanzo sotto forma di amore per l’arte e per il cinema, può blandire il senso di inutilità dell’esistenza che pervade le nuove generazioni. Il quadro generale è profondamente negativo ma il finale vago, in dissolvenza, come in un vecchio film, lascia sperare in una rinascita.
Dal punto di vista stilistico il romanzo è ricco, poliedrico, intessuto di riferimenti colti e di espressioni originali. L’alternanza di frasi composte da una singola parola e altre lunghe quattro righe crea un ritmo incalzante dal quale il lettore si lascia trascinare fino all’ultima riga.
In definitiva si tratta di una lettura piacevole ma non superficiale.
P.S. A proposito della foto nel retro di copertina: a volte siamo noi stessi a crearci le nostre sbarre.

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