martedì 2 marzo 2010

Arthur Phillips, questo sconosciuto

Sebbene non scriva storie impegnate, ma nemmeno trame poliziesche o massoniche di sicuro impatto commerciale, Phillips ha uno stile molto fluido e piacevole. E' apprezzabile il fatto che, dopo il successo strepitoso de L'archeologo, pubblicato in America nel 2004 e tradotto in 40 lingue, l'autore non si sia "incancrenito" (e chi leggerà il suddetto romanzo capirà il perché del verbo) sullo stesso genere.
1) L'archeologo: vita di un giovane inglese, egittologo dilettante, che riesce a convincere il futuro suocero a farsi finanziare una spedizione proprio mentre la stella del professor Carter, dopo un decennio d'infruttuose buche nel deserto, sembra in declino. La storia, scritta in prima persona, è divertente, soprattutto per chi ama l'arte antica, chi sa quanto sia difficile ottenere un finanziamento per la ricerca, chi desideri combinare qualcosa d'importante nella vita anche a costo di minare la propria salute. E' uno dei rari libri che mi piacerebbe rileggere. *****
2) Angelica: storia di una madre vittoriana troppo apprensiva che, di fronte alla minaccia del marito di allontanare l'unica amatissima figlia di soli quattro anni per iniziare la sua educazione scolastica, dà in escandescenze e comincia a vedere spiriti maligni che infestano la casa e attentano all'innocenza della figlioletta. La narrazione si svolge secondo quattro punti di vista ed è molto curata ma forse la trama è, tutto sommato, esile. Il romanzo è più adatto a un pubblico femminile rispetto al precedente. ****
I due lavori sono accomunati dai tentativi dei protagonisti di far combaciare la deludente realtà con le loro illusioni, tentativi che gli altri personaggi considerano folli in quanto vanno contro le leggi che regolano la società. Così sorge una domanda: sono pazzi perché non vedono il mondo alla stessa maniera degli altri o il mondo, contrastando tanto crudelmente la loro felicità, li rende pazzi?
Forse un giorno l'autore, invece che limitarsi a instillare dubbi, arriverà a dare la risposta, entrando nell'Olimpo degli scrittori da ricordare.

Nessun commento:

Posta un commento