lunedì 16 agosto 2010

SF e religione

Ho letto due romanzi di fantascienza scritti nello stesso periodo: “Dune” nel 1965 e “Pianeta d’acqua” nel 1966, rispettivamente di Frank Herbert e di Jack Vance, americani.
I due romanzi sono molto diversi nelle tematiche, il primo tutto rivolto al futuro grazie alle proprietà del melange, una droga che permette di allungare la vita e vedere eventi che devono ancora accadere; il secondo rivolto al passato, visto che gli uomini, rifugiatisi su piccoli atolli privi di materie prime, non conoscono la tecnologia e non capiscono appieno il significato delle memorie lasciate dai loro antenati.
Anche la trama è molto diversa. In Dune il protagonista, un giovane duca, deve vedersela con innumerevoli nemici: con gli assassini di suo padre appartenenti alla nobile famiglia rivale, con l’imperatore stesso (che ha fomentato la faida), con i misteriosi abitanti del desertico pianeta Arrakis, con delle violente creature che distruggono il prezioso melange. In Pianeta d’acqua il protagonista, uno dei discendenti di duecento criminali evasi da un pianeta penitenziario e atterrati in un mondo dominato dalle acque, deve combattere “solamente” contro una creatura simile a un’aragosta gigante.
In tutti e due i romanzi, però, il filo conduttore è la religione.
In Dune essa ha il potere di donare speranza alle popolazioni del pianeta Arrakis, ovvero i Fremen, che attendono l’arrivo di un messia che li affranchi sia dalla sottomissione politica sia dall'asprezza del contesto naturale. La venuta di tale messia comporta effettivamente la realizzazione delle speranze.
Nel Pianeta d’acqua la religione è una sorta di arma di coercizione in mano a una élite che desidera conservare il potere mantenendo lo status quo, e cioè la sudditanza al Re Kragen, l’enorme e vorace creatura degli abissi. Ribellarsi significa creare tensioni sociali, scoppi di violenza e persino morte.
E’ interessante vedere come il linguaggio si adegui al contenuto mistico in entrambe le opere, ma soprattutto in Dune, tanto che i futuri sceneggiatori di Guerre Stellari e Avatar lo saccheggeranno a piene mani (a chi non viene in mente: “Che la Forza sia con te!”).
In una società materialista come la nostra riprendere in mano opere di cinquant’anni fa e scoprire come alcuni aspetti della nostra vita che sono passati in secondo piano, in questo caso la religione, fossero tanto centrali fa riflettere.
P.S. Dune, con i sui 12 milioni di copie vendute in tutto il mondo, è il primo romanzo di fantascienza di sempre.

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