giovedì 18 febbraio 2010

Fantascienza allo zafferano

Un'altra parodia, questa volta della società italiana e dei suoi mali: la sete di potere, la corruzione, l'abusivismo edilizio, la precarietà lavorativa, la stupidità di certi programmi televisivi.
"Ascensore per l'ignoto" di S. Carducci e A. Fambrini, finalista al premio Urania 2007, ipotizza una realtà nella quale l'abbruttimento, l'appiattimento, lo "stallo cosmico" per dirla con gli autori, tenta di prendere il sopravvento sul libero arbitrio, nella quale l'Informe cerca di scalzare la Causa e l'Effetto. La battaglia tra queste due avverse forze avviene a Milano, in prossimità e dentro al Duomo, in un groviglio di nebbie mefitiche e candele tremolanti, caviglie rotte e cuori spezzati, cavalli telepatici e sacrifici inutili e, last but not least, mostri che rimpiccioliscono. Gli unici a sopravvivere sono il Presentatore televisivo e la Valletta ammiccante.
Le intenzioni degli autori sono lodevoli ma futili: basta sintonizzarsi su un qualsiasi telegiornale per rendersi conto di come è ridotta l'Italia.
L'ascensore del titolo va in un'unica direzione: in basso. **

Nessun commento:

Posta un commento