domenica 7 febbraio 2010

Posso farvi una domanda?

Avete dei pregiudizi nei confronti dei topi?
Scommetto che la vostra risposta è sì. E fate bene. I ratti sono tozzi, pelosi, senza mento, con gli occhi sporgenti e i denti gialli, e hanno un muso sfuggente, disonesto, inaffidabile, meschino. Si nutrono d'immondizia, razzolano nelle fogne, si arrampicano sulle grondaie e si appiattiscono fin quasi passare sotto le porte. Sono una minaccia. Se desiderate conoscere meglio il nemico, per prendere le adeguate contromisure, dovreste leggere "Firmino" di Sam Savage. Il protagonista, un topo ovviamente, riunisce in sè le suddette caratteristiche e ne colleziona numerose altre: sa leggere, anzi, ha letto quintali di classici che voi non vi sognate nemmeno (avete per caso letto "Finnegans Wake" di Joyce? no, eh?), sa suonare il piano, tenta di comporre un'Ode alla Notte (persino la sua traduzione francese Ode à la Nuit) ed entra al cinema gratis che, di questi tempi, con i costi del 3D, non è trascurabile. Se siete stanchi dei soliti topi di campagna e di quelli serviti su un piatto d'argento dei cartoni animati, questo romanzo fa per voi. Finalmente scoprirete da dove nasce l'espressione "topo da biblioteca" e vi renderete conto che, per quanto piccoli e insignificanti possiate essere, nulla vieta che la vostra follia sia tra le più grandi.
Rosicchiabile. ****

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