martedì 21 giugno 2011

Avventura incompleta

Per il centenario dalla sua morte, ho deciso di leggere un romanzo di Emilio Salgari, partendo non dal primo del ciclo indo-malese, "I misteri della giungla nera", bensì dal secondo, che avevo a casa: "Le due tigri".
Una tigre, quella di Momprecen, è Sandokan ovviamente; quella indiana è un certo Suyodhana, capo dei Thugs, adoratori della dea Kalì nonché feroci assassini, i quali hanno rapito la figlioletta di un amico di Sandokan per farne una vergine sacerdotessa della dea.
I nostri eroi, Sandokan, Yanez e Tremal-Naik, padre della rapita, dopo essere scampati a un paio d'imboscate a Calcutta, s'inoltrano in una paludosa foresta per raggiungere il covo segreto dei Thugs ma, invece di raggiungerlo subito, fingono di essere dei cacciatori per sviare i sospetti di eventuali sentinelle.
La caccia alla tigre (tigri che cacciano tigri! sembra uno scioglilingua) è un pretesto per descrivere la giungla. Impenetrabile, insalubre, disabitata da umani ma generosa di piante velenose e animali in agguato. Sarebbe uno scenario romantico se Salgari non utilizzasse un tono didattico, alla "adesso ti spiego io che animale è e perché si comporta così", rovinando la narrazione. Ho capito perché è definito un autore per ragazzi.
Questa, comunque, non sarebbe la pecca maggiore se egli non si dimenticasse di terminare il libro, dicendoci se i pirati di Mompracen riescono a trovare il covo dei Thugs e a strappare loro la piccola sacerdotessa. Manca la battaglia finale! Che avventura è? Chi se ne frega se riescono ad abbattere un rinoceronte e ammazzare due tigri mangia-uomini... io voglio la battaglia tra il bene e il male! E non di dover leggere il prossimo romanzo per sapere come va a finire.
Infatti "Le due tigri" è breve, un romanzetto. L'autore sottovaluta la capacità di lettura degli adolescenti. Ai giorni nostri si sorbiscono anche mille pagine di Harry Potter. Forse ai suoi tempi erano meno abituati alla lettura? Non credo.
Insomma, sarà stato un autore celebrato nel Novecento (fino alla serie televisiva degli anni settanta con Kabir Bedi che ho visto persino io) ma attualmente è fuori mercato. La giungla non ha più il fascino di una volta.

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